Corte d’Appello di Roma riconosce danno morale al proprietario

(27 Marzo 2015) - pubblicato da Lauradex

 

La Corte d'Appello di Roma dichiara: «Non sembra dubitabile che la perdita di un animale d'affezione, specie nel caso in cui il rapporto sia radicato da tempo, comporti un pregiudizio non soltanto alla sfera emotivo-interiore, ma sia suscettibile di modificare e alterare le abitudini di vista e gli assetti relazioni del danneggiato». Sono le motivazioni della sentenza con cui è stato condannato un veterinario al risarcimento del danno morale e patrimoniale, per avere causato con la sua scarsa condotta la morte di un cane. L’avvocato Rossella Minio, socia della Protezione Animali e già dirigente nazionale di Enpa Onlus, ha presenziato per rappresentare il padrone del cane in questione.

La causa del decesso sembra sia dovuta all'ingestione di un osso che avrebbe causato un’occlusione dell'esofago portando alla lacerazione dei tessuti e con un conseguente versamento di liquido.

La probabile diagnosi errata del veterinario, probabilmente non accertata con gli esami clinici di routine, ha portato la situazione salutare del cane in netto declino.

La Corte d'Appello ha poi aggiunto in maniera molto chiara, sulla parte del ricorso con cui si contestava il riconoscimento del danno morale: «Nel caso di un cane da compagnia – scrivono i giudici di secondo grado – è fin troppo noto come le abitudini dell'animale influiscano sulle abitudini del padrone e come il legame che si instaura sia di una intensità particolare, sicché affermare che la sua perdita sia “futile” e non integri la lesione di un interesse della persona alla conservazione della propria sfera relazionale-affettiva, costituzionalmente tutelata, non sembra più rispondente ad una lettura contemporanea delle abitudini sociali e dei relativi valori».

Da quanto dichiarato dalla Corte d'Appello si evince che il valore psico-affettivo della relazione uomo-animale è incontestabile: «Un valore in sé – commenta la presidente nazionale dell'Enpa, Carla Rocchi – che risulta pertanto meritevole di adeguata tutela e di protezione giuridica, a prescindere dagli aspetti di natura patrimoniale. Considero tale sentenza molto importante perché contribuisce a fare chiarezza in un ambito giurisprudenziale dove non vi possono e non di devono essere dubbi interpretativi».

 

Redazione